martedì 6 novembre 2018

La carriera diplomatica

La figura del diplomatico

La funzione tradizionale della diplomazia è quella di condurre le relazioni internazionali del Paese di appartenenza, affiancata in secondo luogo con l’esigenza di fornire servizi ai cittadini in patria e all’estero.
Nella gestione delle relazioni internazionali, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - MAECI contribuisce a individuare e definire l’interesse nazionale, sia esso politico, economico, culturale o sociale. La negoziazione e la difesa degli interessi nazionali, l’individuazione di soluzioni pacifiche alle controversie, la promozione delle relazioni commerciali, la raccolta e l’analisi di informazioni, sono solo alcune funzioni che caratterizzano il lavoro svolto quotidianamente dal corpo diplomatico.
Al diplomatico è richiesto anche di svolgere funzioni “di servizio”: la tutela dei connazionali, il voto all’estero, l’assistenza alle imprese, il rilascio di visti sono alcune delle attività diplomatico-consolari in crescita di pari passo con la crescente mobilità degli italiani, l’intensificarsi degli scambi commerciali e degli investimenti all’estero, l’interesse e l’amore degli stranieri per il nostro Paese.
Quella diplomatica è una carriera che si presenta molto attraente, privilegiata e multiforme, per la molteplicità di aspetti che permette di trattare e per la possibilità di poter viaggiare e trasferirsi in altri paesi lavorando nelle Ambasciate e nelle Rappresentanze permanenti dello Stato italiano all’estero o presso Organizzazioni Internazionali.
La complessità delle funzioni che un diplomatico è chiamato a svolgere richiede una solida preparazione culturale in campo storico, economico, giuridico e linguistico, flessibilità e la capacità di operare nei contesti più disparati. Una formazione di base alla quale generalmente si uniscono una o più specializzazioni per materia o per area geografica, scelte dal candidato spesso già nel momento di preparazione del concorso di accesso alla carriera.
Oltre ad una approfondita preparazione culturale, per un diplomatico del XXI secolo le parole d’ordine sono interdisciplinarità, rapidità, professionalità e capacità di comunicazione e di espressione in più lingue. Il diplomatico di oggi deve saper leggere il mondo che lo circonda e cogliere il senso degli avvenimenti, spaziando dalla politica all’economia, dai fenomeni socio-culturali alle priorità strategiche.
Gradi della carriera diplomatica
Il primo grado della carriera è il Segretario di Legazione, ruolo al quale si accede ‘in prova’ esclusivamente attraverso il superamento di un concorso pubblico piuttosto impegnativo, cui segue un periodo di 9 mesi di formazione presso l’Istituto Diplomatico della Farnesina.
I gradi della carriera diplomatica sono cinque:
  • Segretario di Legazione (da 1 a 10 anni di carriera)
  • Consigliere di Legazione (10-15 anni di carriera)
  • Consigliere di Ambasciata (15-22 anni di carriera)
  • Ministro Plenipotenziario (22-27 anni di carriera)
  • Ambasciatore


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